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Tumore prostata

Esiti e tossicità dopo radioembolizzazione con Ittrio-90 per le metastasi epatiche da tumori neuroendocrini


La prognosi dei pazienti con metastasi epatiche da tumori neuroendocrini ( NET ) è generalmente buona e la radioembolizzazione con le microsfere di Ittrio-90 è una terapia locoregionale che viene utilizzata per migliorare il controllo della malattia epatica e la sopravvivenza.

Sono stati descritti i risultati di sopravvivenza e le tossicità associate alla radioembolizzazione per tumori NET metastatici con predominanza a livello epatico in una grande coorte da un singolo Centro.

In totale 59 pazienti sono stati sottoposti a radioembolizzazione per tumori NET metastatici con malattia predominante epatica in un singolo Centro accademico.
10 pazienti all'interno della coorte sono stati sottoposti ad analisi dosimetrica post-trattamento utilizzando PET-MRI; la dosimetria epatica normale è stata correlata con fibrosi epatica e tossicità.

La sopravvivenza globale mediana dal momento della radioembolizzazione nella coorte di pazienti era di 31 mesi e la sopravvivenza globale a 1 e 2 anni era rispettivamente dell'80.4% e del 65.6%.

La sopravvivenza libera da progressione epatica e la sopravvivenza libera da progressione complessiva, mediane, sono state rispettivamente di 18 e 13 mesi.

3 pazienti sono deceduti per insufficienza epatica probabilmente correlata alla terapia.

10 pazienti sono stati sottoposti a valutazione della dosimetria post-trattamento dopo radioembolizzazione.

Nei pazienti con assenza di epatotossicità o fibrosi epatica, la dose media al fegato normale era di 25.4 Gy, mentre la dose epatica media nei pazienti che presentavano tossicità ( fibrosi epatica in 2 e morte per insufficienza epatica in 1 ) era di 59.1 Gy.

In conclusione, la sopravvivenza globale dopo radioembolizzazione per metastasi epatiche da tumori neuroendocrini è eccellente; tuttavia, sono stati osservati decessi potenzialmente correlati al trattamento.
Dati preliminari riguardanti la dose al fegato normale suggeriscono una relazione tra dosimetria e tossicità, tuttavia è necessario un ulteriore lavoro per chiarire ulteriormente il meccanismo, la correlazione con la dosimetria, oltre a fattori aggiuntivi del paziente e del tumore che possono predisporre alla tossicità. ( Xagena2019 )

Zuckerman DA et al, J Gastrointest Oncol 2019; 10: 118-127

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